Inps: ecco la nuova Banca Dati Appalti

vector rectangle vector wave

Inps: ecco la nuova Banca Dati Appalti

La congruità negli appalti passerà dalla Banca Dati dell’Inps. È l’ambizioso obiettivo del nuovo strumento messo a punto dall’Istituto Nazionale Previdenza Sociale per combattere l’evasione contributiva. Che stando a quanto dichiarato dal presidente dell’Inps Tito Boeri ogni anno fa registrare 11 miliardi di euro di entrate mancate. Un dato certamente «allarmante», che non risparmia neanche le aziende che prendono appalti dalla pubblica amministrazione.

Per porre un argine a questo fenomeno l’Inps ha attivato la Banca Dati Appalti, una piattaforma che permetterà di incrociare i dati sui lavoratori necessari per i singoli appalti e quelli sui contributi materialmente versati. Eventuali difformità faranno scattare le ispezioni, decisive anche in vista della possibile attivazione delle norme sulla responsabilità solidale (art. 29 del d.lgs n. 276/2003 e successiva Legge n. 49/2017).

L’iscrizione sarà volontaria (non c’è dunque un obbligo per l’azienda che vince l’appalto) ma dovrebbe spingere il mercato a emarginare le aziende che operano in maniera irregolare. La piattaforma consentirà al committente di conoscere in qualsiasi momento il comportamento dell’azienda appaltatrice e a queste ultime di rendere trasparente il proprio lavoro e dare informazioni sulla regolarità dei propri lavoratori.

Immagine banca dati INPS

Come funziona la nuova Banca Dati Appalti

Il primo ad accedere alla banca dati sarà il committente, che dovrà registrare i dati dell’appalto: oggetto, ubicazione, periodo temporale di svolgimento, fascia di valore economico dell’appalto. Ultimata la registrazione, il sistema genererà un codice identificativo dell’appalto (denominato «CIA»), che sarà trasmesso via Pec all’appaltatore e al subappaltatore. Questi, una volta ricevuto il codice, potranno registrare i loro dati identificativi, e importare i dati relativi ai lavoratori impiegati nell’appalto, con le relative indicazioni percentuali dell’effettivo apporto lavorativo. I numeri potranno essere modificati e aggiornati ogni mese. Tutte le modifiche saranno comunicate, passo dopo passo, al committente.

Contestualmente, appaltatore e subappaltatore trasmetteranno all’Inps i dati tramite Uniemens, il classico sistema di inoltro delle denunce mensili relative ai lavoratori dipendenti .

Mensilmente l’istituto elaborerà un documento, denominato “RAM”, Rendicontazione appalto mensile, che rendiconterà gli esiti dell’incrocio tra i dati registrati in Banca dati e quelli denunciati nel flusso Uniemens». Il principio è che potrebbe esserci una discrasia tra i contributi versati e la forza lavoro impiegata per i singoli appalti.

Il committente, allora, avrà a disposizione i contributi dichiarati dall’impresa, il saldo versato, il numero dei lavoratori registrati in banca dati, il numero dei lavoratori denunciati in Uniemens per quell’appalto, eventuali divergenze tra i codici fiscali dei lavoratori registrati in banca dati e quelli denunciati in Uniemens, il quadro complessivo dell’eventuale situazione debitoria del codice fiscale dell’appaltatore e subappaltatore, aggiornato mensilmente al momento dell’elaborazione.

Sulla base di questi incroci sarà possibile fare emergere spunti per ulteriori verifiche.

Per cercare di comprendere appieno come funziona questo nuovo strumento, Tuttocauzioni.it ha preparato una specifica guida che ti accompagnerà, passo dopo passo, nel percorso di conoscenza e assimilazione del quadro normativo su cui poggia questa soluzione adottata dall’INPS, del contesto socio-economico in cui si inserisce , fino al arrivare alla spiegazione più meccanica del processo di creazione dati.

Documenti collegati:

0362 1900813
Lunedì-Venerdì
9.00/13.00 - 14.30/18.00